Non tutto quanto è (giuridicamente) permesso, è (moralmente) onesto.
Il Broccardo esprime un principio ricavato da un frammento del Digesto 50.17.144 e nello specifico contiene un elemento di limitazione alla considerazione assolutistica del diritto insinuando il dubbio che non sia sempre quell’«ars boni et aequi» che i giuristi presentano come perfetta.
La massima lascia spazio alle ipotesi in cui il diritto debba ancora operare («de iure condendo») in alcune materie nelle quali, per la mancanza di norme, si hanno situazioni di ingiustizia (delle quali profitta chi honestus non è).